martedì 7 agosto 2018

La lista delle piccole cose

   Capitano a tutti, prima o poi, dei periodi no. Ci sono giorni, a volte settimane o mesi, in cui per i più svariati motivi ci sentiamo a terra: umore variabile perlopiù tendente al nero, assenza di stimoli, voglia di fare ridotta all'osso, propensione alla socialità pari a zero, visione futura da film catastrofista-distopico-postapocalittico. Alzi la mano chi non si è mai ritrovato in uno stato di sconforto o -si spera sempre passeggera- depressione.
   Ebbene, proprio in quei giorni in cui tutto si ricopre di una tonalità grigiolina e anche il solo pensiero di alzarsi dal letto e iniziare una nuova giornata sembra difficile quanto imbarcarsi per un viaggio interplanetario, ecco che pare un'ottima idea tirare fuori dal cassetto una lista fatta nei giorni in cui nella nostra vita splendeva il sole, quei giorni che sembrano ora appartenere a qualche altro essere umano, distanti anni luce, tanto da rendere il suono di quelle risate un eco ormai spento.
   Una lista, buttata giù a caso, senza troppe pretese di correttezza o mantenimento dei margini, senza ordine di importanza o cura dell'estetica nella scrittura, una lista fatta un po' a casaccio insomma, ma che ci faccia da promemoria per quei giorni di smemoratezza che ci portano lontano dalla preziosa bellezza insita nella vita, in ogni vita. Perché in fondo ogni esistenza, anche la più disastrata, è costellata da una miriade di momenti, attimi, immagini, suoni e sensazioni che la rendono meravigliosamente degna di essere vissuta, assaporata, consumata sorso dopo sorso, senza rimpianti.
   La mia lista delle piccole cose (ma che in realtà sono anche molto, molto più grandi di quanto il nostro limitato sguardo sia in grado di vedere) assomiglia a questa:

un gesto gentile inaspettato, il primo morso dato ad una mela croccante, guidare lungo una strada attraverso il bosco e ascoltare il frinire delle cicale, un tuffo in piscina dopo una giornata di lavoro, il sorriso di un bambino sconosciuto in coda al supermercato, il canto dei grilli in una notte estiva, fare una gaffe e ridere di me stessa, una farfalla che per un istante si posa sul mio polso, abbracciare un amico, guardare le forme delle nuvole in cielo e fantasticare, trapiantare i gerani sul balcone, appuntarmi una frase che "suona proprio bene", la brezza tra i capelli, un gelato al limone in una giornata afosa, osservare il percorso di una chiocciola sul selciato, assaporare il profumo di una pizza fumante, ricevere una carezza in un attimo di sconforto, ridere fino alle lacrime per un attacco di ridarella incontrollata, trovare tre semafori verdi di seguito ed evitare per un soffio la coda dell'ora di punta, ricevere un complimento sincero da uno sconosciuto, osservare nel dettaglio la complessa perfezione di un fiore di passiflora, accendere la radio e l'ultimo singolo di Florence Welch sta iniziando giusto ora...

   A distanza di tempo trovare questa lista e rileggerne anche solo una parte, là dove cade l'occhio, ci permette di richiamare alla memoria le immagini, i suoni, i sapori e le sensazioni che ci avevano indotto a prendere nota di quei momenti preziosi. Questo non può che avere un effetto benefico sul nostro umore, perché si tratta di piccole cose piacevoli nascoste negli attimi che compongono la nostra vita e che hanno reso speciali le nostre giornate.
   Potrebbe essere una buona abitudine prima di andare a dormire riservare qualche momento alla lista, aggiungere giorno dopo giorno cose sempre nuove aiuta a diventare osservatori dello scorrere dell'esistenza, per imparare ad apprezzarne la bellezza, la fugacità ci certi attimi irripetibili, la caducità di quel vivere che spesso ci fa correre così veloci da farci dimenticare che c'è dell'altro, che la vita non è solo arrivare puntuali o timbrare il cartellino di entrata e uscita, essere concentrati sui nostri obiettivi e non far caso al resto, a tutto il resto, che è così tanto!
   Si tratta, in sostanza, di non focalizzarsi unicamente sulla destinazione da raggiungere ma di godere anche del viaggio stesso, perché lungo la strada di cose interessanti da vedere ce ne sono parecchie.

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