martedì 19 giugno 2018

Notti di luna piena

È una notte perfetta per scrivere. La luna gioca a nascondino tra le nuvole, si mostra e si ritrae, illumina in modo discreto il mio battere sulla tastiera, mi osserva e poi fugge di nuovo. C'è un bel silenzio, coccolato dal respiro placido di chi dorme. Dovrei dormire anch'io, è molto tardi, ma la luna piena ha uno strano effetto su alcune persone. Devo essere tra quelle...
Lascio che i concetti fluiscano in questa deriva creativa, rompendo gli argini della pagina, entrando senza bussare: dal cuore alle parole senza intermediari. La mente resta passiva, obbedisce agli ordini e si limita a guardare lo stratificarsi delle righe.
Mi piace la notte, è fatta di una sostanza magica, è una pausa dalla vita in cui riusciamo a lasciarci andare, senza gli ostacoli che la luce ci impone, e la creatività si libera dalle catene indotte dalla routine prosperando e riempiendo quei vuoti esistenziali che nelle giornate così piene di impegni e affanno non riusciamo mai a colmare.
Siamo solo io, lo schermo del computer e il silenzio.

Poi ti capitano quelle notti fatte di acquazzoni e tuoni che scuotono il cielo in lontananza e allora le idee fluiscono ancora più rapide, scrosciano giù come le lacrime del cielo, imbrattano con insistenza le pagine; a volte veicolando concetti slegati tra loro, a volte sembra di svuotare la soffitta delle emozioni e dare aria a pensieri a lungo trattenuti, quel genere di pensieri tenuti lì, a ricoprirsi di polvere, nel limbo delle cose sospese.
E allora i personaggi si parlano uno sull'altro, gridano, si arrabbiano, s'infuriano come il temporale oltre i vetri della finestra e corrono ad accapigliarsi. Provano emozioni più forti, più reali, più intense e la storia prende una forma del tutto nuova, inaspettata, virando in direzioni che mai avevi preso in considerazione. E le dita faticano a stare dietro alla quantità di battute sui tasti, s'incespicano, perdendosi tra una virgola e una e accentata.
Ma il senso di soddisfazione, di pienezza che ti cresce dentro è tanto immenso che tempo e spazio si dilatano portandosi dietro ogni cosa, trascinandoti in quel non-luogo fatto a tua misura, e lasci che tutto fluisca senza avere il coraggio di fermare quel processo creativo. Poi, quando concedi uno sguardo all'orologio, ti rendi conto di quanto tempo sia trascorso, e in un attimo torni nella dimensione terrestre: torni a percepire il tuo corpo, il caldo e il freddo. Il temporale si è allontanato lasciandosi dietro gli ultimi echi di una rivoluzione che ti ha portato così lontano che il giorno dopo, rileggendo ciò che hai scritto, faticherai a credere di esserne tu l'autore. E ti sembrerà che senza una traccia fisica di quell'esperienza, si sia trattato solo di un sogno.

Tutti i diritti riservati. Vietata la copia anche parziale.

domenica 3 giugno 2018

Da Le spose sepolte alle Storie dissepolte


Destino

"Era una calda mattina di fine luglio, il sole sorto da poco accompagnava la Circassa nel suo giro di raccolta delle erbe spontanee con le quali avrebbe elaborato alcuni dei suoi preparati erboristici: gli sgargianti fiori arancioni di calendula per l’oleolito e gli unguenti e la cicoria selvatica dai fiori celesti con le cui radici avrebbe preparato il suo famoso amaro detossinante e digestivo, prodotto molto apprezzato dagli abitanti di Monterocca.
Stava salendo lungo un sentiero per raggiungere una piccola radura ricca di calendule, quando un rumore sordo riempì la vallata.
Uno sparo."





Questo è l'incipit del racconto giallo/noir che ho scritto prendendo ispirazione dal romanzo Le spose sepolte di Marilù Oliva e che fa parte della raccolta di racconti brevi Storie dissepolte con l'uscita del quale si è conclusa l'edizione 2018 del Laboratorio Parole Guardate. Il laboratorio di scrittura creativa che si svolge a Peccioli (Pi) e che frequento sin dalla prima edizione, è condotto con entusiasmo e preparazione da Andrea Marchetti ed ha avuto, nelle precedenti edizioni, come protagonisti Maurizio De Giovanni e Romano De Marco.
Nel variegato gruppo di persone che in questi tre anni hanno partecipato agli incontri del lunedì sera presso la Mediateca comunale, ho potuto trovare una fonte di idee, scambi di opinioni, critiche costruttive e nuovi amici. Uno stimolo continuo a migliorarmi, a superare certi limiti mentali rispetto alla mia scrittura, a esplorare nuovi orizzonti e uscire dai confini sicuri in cui mi muovo di solito.
Chissà che prima o poi non provi ad addentrarmi nella complessità della narrativa a sfondo giallo, cimentandomi magari in un romanzo breve, anche solo per mettere in pratica consigli e insegnamenti ricevuti nel tempo. Staremo a vedere dove prossimamente mi condurrà l'ispirazione. Per ora mi accontento di leggere i bei racconti dei miei compagni di avventura riuniti nella piccola e preziosa pubblicazione "Storie dissepolte".


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